Due poli opposti?

Pubblicato il 11 Giugno 2014

I due poli opposti: allattamento al seno o col biberon? Parto in casa o parto medicalizzato? Mamma a tempo pieno o nido? Portare i bambini in fascia o usare il passeggino?
Ma cosa vuol dire?! Parliamo di giusto o sbagliato? Di ciò che dovrebbe e di ciò che non dovrebbe essere?

Potremmo andare avanti con un’infinità di esempi ma per fortuna molti genitori già  lo sanno: hanno maturato l’idea che la loro non deve essere una scelta tra il bianco e il nero. Perchè i genitori che scelgono di “stare” con i propri figli non hanno davanti una ricetta da seguire. Nemmeno in questo caso esiste la ricetta.

Esistono genitori diversi che rispondono ai diversi bisogni dei loro bambini in maniera diversa essendo genitori “sufficientemente buoni” (D. W. Winnicott)

Portare i nostri bambini in fasciaci rende genitori migliori degli altri? Non credo.
Non siamo genitori che hanno bisogno di sposare un’ideologia: portiamo i nostri bambini perché crediamo che sia la cosa migliore per loro, la migliore per noi, perché ci fa star bene, perché é una dinamica che funziona all’interno della nostra unica e speciale diade genitore-figlio.

Consapevoli di nutrirci delle meravigliose sensazioni ed emozioni che ci restituisce questa pratica, consapevoli della forza e della volontà, che serve per ascoltare un bambino che scegliamo di legarci addosso e per ascoltare quello che muove dentro di noi. Consapevoli che per noi la nostra fascia non sarà mai un semplice pezzo di stoffa e nemmeno per i nostri bambini, anche se cresciuti.
Decidiamo di essere la loro base sicura, quella che Bowlby definisce come “la base da cui un bambino parte per esplorare il modo e a cui può far ritorno in ogni momento di difficoltà o in cui ne senta il bisogno”.

Quando i nostri bambini crescono non ce li leghiamo  più addosso con la fascia, non li portiamo più con le nostre braccia ma continuiamo a contenerli con i nostri abbracci, con le nostre parole, con la nostra casa, con il nostro esempio, con la scuola che scegliamo con loro, permettendogli pian piano di spiccare il volo.

Si può portare il proprio piccolo con le braccia, con la mente, con la fascia, ma sicuramente tutti i genitori scelgono di portarlo con il cuore.

di Margherita Chiappini

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